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Georgia: Tbilisi città sospesa tra Europa e Asia
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Sette-Corriere della Sera, 13 marzo 2020

Secolari monasteri ortodossi arroccati sulle montagne. Distese di vigneti in verdi vallate, con uve che hanno poco da invidiare ai blasonati «rossi toscani». E poi una miriade di Spa sparse sul territorio ricco di acque benefiche, dove rilassare corpo e spirito con trattamenti detox. Il tutto condito da gentilezza e disponibilità di un popolo ancora immune alle lusinghe del turismo di massa. Benvenuti in Georgia. Paese caucasico con tremila anni di storia alle spalle, disteso sulla linea di demarcazione tra Europa e Asia. Antica terra di mezzo della Colchide.

Secondo la leggenda di Giasone e degli Argonauti custodiva il Vello d’Oro, la miracolosa pelle di ariete guaritrice di ferite e malattie. Un territorio grande tre volte la Lombardia con meno di 4 milioni di abitanti. Rinato all’inizio degli anni ’90 come Repubblica indipendente dopo la caduta dell’impero sovietico, ma subito martoriato da aspre lotte separatiste. Finalmente dopo la “rivoluzione delle rose” del 2003 e a dieci anni dagli scontri in Ossezia, la Georgia si apre ai viaggiatori con interessanti offerte culturali, naturalistiche e gastronomiche. A poco più di cinque ore di volo dall’Italia
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